Salute globale. Cos'era? Cos'è? Cosa sarà?

19 Giu 2014

Angelo Stefanini, Chiara Bodini  (Centro Studi e Ricerche in Salute Internazionale e Interculturale - Università di Bologna)
Giovedì, 19 giugno, ore 14.30, Università di Bologna, Dipartimento di Filosofia e Comunicazione, Aula Mondolfo
Salute globale. Cos'era? Cos'è? Cosa sarà?
"Dalla metà degli anni Novanta, il termine 'salute globale' è stato ampiamente utilizzato da attori diversi che operano nel campo della salute, con significati tra loro differenti e talvolta contraddittori, divenendo rapidamente 'di moda' nelle scuole di medicina sparse per il mondo nonché tra i giovani medici in formazione.
La popolarità del termine potrebbe essere attribuibile alla sua facile applicabilità, per quanto in alcune circostanze sembri piuttosto un 'marchio' che un concetto posizionato; un termine di ampia portata, politicamente corretto per indicare qualsiasi programma che si occupi di salute con variabili che si collocano al di fuori dei confini degli stati nazione. Nella maggior parte delle accezioni, il paradigma si riferisce all'impatto dei processi di globalizzazione sulla salute e sulle politiche sanitarie, letto alla luce della crescente interdipendenza e integrazione economica, politica e sociale tra capitali, beni, persone, concetti, immagini, idee. Globale si riferisce anche alla natura sovranazionale dei vincoli tra gli attori coinvolti, e dell'uomo con l'ambiente circostante.
In Italia, nel primo decennio degli anni Duemila la salute globale è diventata (anche) la cornice entro la quale sembra riemergere, nella formazione medica così come in ambienti della sanità pubblica, una lettura dei processi di salute e malattia fortemente orientata al sociale e all'insegna del paradigma della complessità (dunque necessariamente interdisciplinare). Si tratta di movimenti per lo più dal basso, animati da studenti, giovani medici e ricercatori, che hanno portato nel giro di pochi anni alla creazione di entità riconosciute (per esempio la Rete Italiana per l'Insegnamento della Salute Globale), ma ancor più al fiorire di 'germogli' di cambiamento culturale nel panorama della (formazione in) medicina. La definizione di salute globale sviluppata in questo contesto dà dunque rilevanza a tappe storiche della salute pubblica come la Conferenza di Alma Ata, al concetto di giustizia sociale, alla responsabilità dei/nei processi di costruzione del sapere e dunque al ruolo sociale e politico delle Università e della produzione accademica. Questo in apparente contrasto con letture che, in sostanziale continuità con ambiti disciplinari di riconosciuta genesi coloniale (medicina tropicale), sono state negli anni più funzionali ad alimentare un florido mercato della formazione post laurea che a promuovere processi di rinnovamento del pensiero e delle pratiche in medicina.
La prima parte del seminario traccerà una breve analisi delle forze, dei meccanismi e delle tappe storiche che hanno modellato quel “marchio”, apparentemente “politicamente corretto”, che è la Global Health/Salute Globale, e di quel complesso panorama di idee, istituzioni e interessi conflittuali che la governano (Global Health Governance) in un ambito non soltanto “sanitario” ma dell’economia politica globale.
La seconda parte darà ragione dei movimenti emergenti, descrivendone la genesi (contestualizzata alla luce dei movimenti sociali di fine secolo, nonché della riconosciuta crescente inadeguatezza della formazione medica e del paradigma biomedico che la informa) e analizzandone le pratiche, per aprire una riflessione sulle potenzialità di trasformazione professionale e (dunque) socioculturale."
Angelo Stefanini
Chiara Bodini

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