Immaginate di assistere allo spettacolo di un prestigiatore: vi promette di muovere gli oggetti materiali con il solo pensiero. Come credergli? Ed ecco che il "mago" alza il braccio: quel pezzo di materia che è il suo braccio viene sollevato con la sola forza del pensiero. Non si può respingere l'idea che il prestigiatore sia un impostore, eppure il braccio altro non è che un oggetto materiale. La ragione per la quale pensiamo che sollevare un braccio non sia un atto straordinario si radica nel nostro atteggiamento intuitivo, in base al quale gli stati mentali non fanno parte del mondo fisico. Questa separazione fonda il problema della causalità mentale: come possono i nostri pensieri causare le nostre azioni e ciò che percepiamo essere causa delle nostre convinzioni se si tratta di due domini che riteniamo separati? L'autore offre una risposta a questo problema indicando il modello di causalità e i principi generali da seguire per poterlo affrontare efficacemente. Su questa base, il rapporto di causalità tra mente e mondo fisico diventa comprensibile se si accetta la teoria dell'identità, secondo cui la mente è identica a particolari stati fisici del corpo. Si tratta di una teoria semplice ed efficace, alla quale sono state poste difficoltà che l'autore affronta con tenacia. Un viaggio filosofico nella mente umana, volto a capire come i nostri pensieri possono interagire con la materia e da essa venir modificati.