Siamo abituati a pensare al cancro come ad un fenomeno biologico complesso ed enigmatico, ma poche volte abbiamo pensato che la ricerca sperimentale in quest'ambito potesse offrire spunti anche per la riflessione filosofica. Eppure un confronto interessante, tra posizioni epistemologiche talvolta divergenti, sta emergendo anche nella letteratura scientifica. Questo è il panorama di riflessione su cui si articola il volume: una prima proposta che apre numerosi spunti di analisi e successivi approfondimenti. Ne emergono problemi filosofici di rilievo che hanno a che vedere, in primo luogo, con i risultati del lavoro sperimentale e con le nuove conoscenze che ci fornisce sui viventi e le loro patologie e, in secondo luogo, con la ricerca stessa, i suoi metodi, presupposti ed implicazioni. Ci si rende conto allora che il dibattito è pieno di sfumature e che occorre identificare diversi piani nei quali è possibile discutere anche sul riduzionismo, organicismo o olismo. Il processo neoplastico appare come una strada che può portare a una migliore comprensione dello sviluppo degli organismi, del differenziamento cellulare, dell'organizzazione tessutale e della relazione tra le strutture vive e le loro funzioni. In un certo senso, la ricerca oncologica può aiutarci a mettere in luce qualcosa di quel fenomeno così complesso che è la vita.